Fedele alla sua missione di dare impulso e visibilità all’arte tessile, Ad Maiora ha organizzato la sesta edizione della rassegna biennale di Verona Tessile. IMPAVIDE è il tema proposto per la collettiva internazionale dedicata alle tante donne che nel passato e nel presente hanno lottato e lottano per affermare con forza la loro creatività e perizia tecnica in un mondo artistico prevalentemente maschile. Ma IMPAVIDE è diventato in itinere anche il titolo scelto per tutto il festival, un titolo che gli attribuisce un messaggio volutamente connotato.
Per questo motivo ho pensato di lavorare visivamente alla parola IMPAVIDE, immaginandomi al posto di queste donne artiste. IMPAVIDE è stata stampata, poi tagliata, poi ricucita. La parola si legge ancora ma sono visibili le ferite e un taglio che non andrà via. Taglio evocativo del simbolo usato nelle battaglie degli anni 70, taglio come ferita inferta da un coltello, taglio come possibilità di vedere oltre… Ognuno lo può interpretare in base alla sua storia personale, per noi è stato visualizzare simbolicamente un processo coraggioso, spesso doloroso, usando i materiali (tessuto e filo) protagonisti della rassegna veronese.